La regione di Ucayali si trova nel pieno della foresta amazzonica peruviana, un’area che, fino a pochi anni fa, era ancora controllata da Sendero Luminoso e, purtroppo, legata al traffico di droga. Liberati da questa stretta, i produttori si sono gradualmente rivolti ad altre colture, compreso il cacao.

Questa riconversione è stata profondamente alimentata e resa possibile grazie al supporto dell’UNODC (Organizzazione delle Nazioni Unite contro la droga e lacorruzione) e ai fondi del Ministero tedesco della Cooperazione e dello Sviluppo, che si sono tradotti in supporto tecnico sul campo e supporto nel finanziamento delle infrastrutture.

In questo contesto economico e politico complesso, c’è stato almeno un vantaggio: ripartendo da zero, infatti, non è stato necessario rinnovare le piantagioni di cacao come in altri contesti di abbandono, essendo qui, le piante, giovani e produttive. L’energia e l’attenzione dei formatori e dei produttori ha potuto, quindi,concentrarsi totalmente sullo sviluppo e la selezione della qualità aromatica delle varietà di cacao della zona.

Dalla prima importazione del 2015, molto celebrata anche dalla stampa locale, ad oggi, il raggiungimento di un livello di eccellenza in di tutte le fasi della filiera è stato palese, mentre la struttura sana della cooperativa e la sua relazione fruttuosa con gli operatori di commercio equo ha motivato la partecipazione di altriproduttori che vi hanno aderito. Questo ampliamento si è tradotto non solo nella crescita della base sociale e produttiva, ma anche e soprattutto in un lavoropermanente per il miglioramento della qualità del cacao. Tra le altre cose, sono stati realizzati quattro centri di raccolta, fermentazione e magazzinaggio del cacao, dove si effettuano processi coordinati per ottenere un prodotto di altissima qualità.