Il cacao della foresta pluviale di Gola è il risultato di un percorso legato alla protezione della natura. La Royal Society for the Protection of Birds (RSPB), con sede nel Regno Unito, ma che opera ancora in alcuni paesi del Commonwealth, ha avviato la spinta per la creazione del Parco Nazionale della Foresta Pluviale di Gola. La sua nascita nel 2011 ha in seguito consentito al progetto del cacao di Gola di compiere i primi passi grazie ai finanziamenti per crediti di carbonio. RSPB ha lavorato per riunire i coltivatori di cacao in associazioni che avessero un modello cooperativo e ambientale alla base, seguendo i principi del commercio equo e della coltivazione naturale.
Gli agricoltori di Goleagorbu sono stati formati alle tecniche agroforestali che promuovono l’habitat per uccelli, farfalle, scimpanzé e altre specie in via di estinzione integrando in modo sostenibile gli alberi di cacao ai margini della foresta. Nel tempo sono nati dei centri di acquisto per le fave di cacao, per aggregare la materia prima degli agricoltori membri in vista dell’esportazione. Questi centri sono rivoluzionari per gli agricoltori, in quanto storicamente non hanno avuto il controllo sui prezzi o sull’accesso alle entrate quando vendevano le loro fave di cacao ai commercianti.
E’ una zona estremamente isolata e con pochissime opportunità economiche, dove gli intermediari hanno ancora grande peso e tendono a disgregare la paziente costruzione di relazioni associative, per poter decidere il prezzo con singoli coltivatori senza alcuna possibilità di opposizione. Si tratta quindi di una filiera che è sempre minacciata dal mercato selvaggio e ha bisogno di grande attenzione e forte sostegno.